Gli studenti

La classe produttiva

lavora, guadagna, paga.

Gli studenti sono nullafacenti

non lavorano, non guadagnano

PAGANO!

Tasse, affitti, bollette.

I bravi studenti non perdono tempo

sudano sui libri giorno e notte.

La classe produttiva

apre locali per gli studenti nel quartiere universitario

alza gli affitti alle stelle così il quartiere

SI VALORIZZA!

Gli abitanti del quartiere si lamentano del casino la sera

perché la mattina si alzano presto per andare a lavorare,

dicono che il quartiere

È DEGRADATO!

Caro abitante di San Lorenzo

regalami la tua casa

in cambio ti do in subaffitto a soli 300 euro

“ Una stanza in periferia

in appartamento di tre camere

sito in zona tranquilla

ben collegato con l’università

Altre due coinquiline nell’appartamento

Non c’è contratto”

Kukumi 88

13 maggio 2017

Uniti da un unico destino

 

Tre persone che nella loro vita quotidiana non si sarebbero mai incontrate nemmeno per caso si ritrovano insieme ad una fermata dell’autobus, uniti da un comune destino: nessuna delle tre ha il biglietto, ognuna per un motivo diverso e sono appena sfuggite ai controllori. Tre persone dalle vite molto diverse che si sono ritrovate in un preciso momento a condividere una simile situazione. Un immigrato, un’anziana signora e una studentessa (ex ormai) di 25 anni. Decidono così di fare a piedi il tragitto che gli rimane fino alla stazione, per paura che i controllori li aspettino alla fermata successiva. La signora a dire il vero è quella più preoccupata dei tre.

Così tre mondi si incrociano e una vecchietta abruzzese vedova, scampata al terremoto di qualche anno prima e adattatasi ormai alla vita frenetica della città dove vive con la figlia, si trova a chiacchierare di temi come crisi e lavoro con un giovane uomo egiziano che lavora solo il sabato e la domenica in un ristorante per una paga misera che gli serve a pagare duecento euro di affitto di casa che condivide con altre persone, e il resto delle spese. La vecchietta viene a scoprire che lo stato non dà nulla agli stranieri a differenza di quello che “dicono”. Entrambi concordano sul fatto che il lavoro non si trova e che la crisi c’è per tutti, anche per gli italiani, non solo per gli stranieri. Entrambi dicono che i “giovani laureati” non hanno futuro, ma l’immigrato insiste dicendo anche che i giovani non hanno grande voglia di lavorare, ossia di adeguarsi, mettersi alla prova. La “giovane laureata” “senza futuro” rimane un po’ in disparte e ascolta divertita i loro discorsi. La cosa che la lascia più perplessa è quando li sente parlare dei motivi per cui si sono trovati senza biglietto: uno dei due non ha fatto l’abbonamento per mancanza di soldi (il mese prima infatti aveva fatto la sua parte di onesto cittadino), l’altra ha semplicemente dimenticato la tessera a casa. Entrambi concordano nel dire che l’intenzione non era quella di essere dei fuorilegge, non sarebbe giusto, ci sono dei motivi per cui le cose sono andate così. La ragazza tace perché lei il biglietto non ce l’ha per altri motivi, non per fare la “fuorilegge”, ma perché non trova giusto che la compagnia trasporti faccia spese inutili tipo un altoparlante che annuncia la chiusura delle porte dell’autobus entro un tot di secondi prima della partenza, quando l’autista non è ancora nemmeno salito, e poi taglia gli stipendi ai dipendenti e sopprime le corse. Questo però non lo dice e non è fondamentale in questa storia.

La cosa importante infatti è che tre mondi diversi si sono incontrati in una situazione comune e che anche se non avranno altre possibilità di incontrarsi, in qualche modo questo episodio li terrà uniti con un filo invisibile per sempre.

Kukumi 88

7 maggio 2014